Prima che l'ombra via cacciasse il sole,
Già volavano i nibbi alti nel cielo;
Cavalcava Re Kull per il sentiero
Della foresta, con la spada al fianco;
Soffiava il vento mormorando al mondo:
<<Cavalca Kull, cavalca verso il mare>>.
Morì nel mare il sole insanguinato
Lasciando campo all'ombre grigie e scure;
Sorse la luna qual teschio d'argento
Tessendo incanti e magici portenti:
Poichè al suo raggio le piante giganti
Parvero spettri usciti dall'inferno.
A quella luce gli alberi s'alzarono
Come mostri inumani e spaventosi:
Kull vide ch'ogni ceppo or era un corpo,
Ogni ramo era un arto secco e ossuto;
Strani occhi immortali e fiammeggianti
Lo guatavan con lampi spaventosi.
S'agitavano i rami come serpi
Annodate e sferzavano la notte;
Una gran quercia orribile alla vista,
Sinistra in quella luce d'oltretomba,
Divelse le radici dalla terra
E venne avanti a chiudergli la strada.
Nel sentiero attraverso la foresta
Si affrontavano il re e la grande quercia;
Gli enormi rami con la loro stretta
Avvinghiarono il re senza far grido;
In mano a Kull, serrata come morsa,
La spada si spezzò colpendo invano.
Durante quella lotta un ritornello
Echeggiava fra gli alberi mostruosi,
Gonfio di eterni secoli, infiniti
Secoli d'odio, male e sofferenza:
<<Eravamo Signori già da prima
Che fosse l'uomo, e ancora lo saremo>>.
Kull avvertì che un regno strano e antico
Or si chinava all'uomo e al suo avanzare,
Come il regno dell'erbe verdeggianti
Davanti a un'orda nera di formiche;
Un viluppo d'orrore gli fu sopra.
Come sogno nel sonno del mattino,
Lottò il re con le mani insanguinate
Contro un albero immoto e silenzioso;
Poi si destò dall'incubo mortale
E il vento scosse l'erba sulla terra;
Kull figlio dell'Atlantide possente,
Cavalcò muto ancora verso il mare.
Il Re e la quercia
(R.E.Howard)
Idea originale di Gabriele Pellegini
Logo e locandina di Marco Nave
Playtester: Zep, F@kkk, Leo, Smoke,
Paolo, Holz, Link, Gabryk, Ar Adunakhor,
Alberto, Snogar, SteeJans
Si ringraziano inoltre per i loro contributi:
Alberto Martinelli
Mark
Elia Morini