Gioco e Avventure all'ombra dei pini...
Un report da Mosquito Games 2005, dove si è svolta ache la fase finale del XII premio Labyrinth

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di Fabio Fracas

 

Saltiamo i preamboli, le code chilometriche del sabato, i ritardi accumulati sulla Romea e arriviamo subito al punto: siamo a Punta Marina Terme di Ravenna. La giornata è splendida e il sole picchia alto nel cielo. La convention è organizzata - bravi! - nel parco cittadino all'ombra dei pini.
Arrivo verso le tre e incontro subito Elio Amicarelli - assieme a Glenda Rold - del Circolo Quintet, l'associazione ravennate che ha ideato e organizza Mosquito Games. Elio - e tutti in generale - si dimostra gentilissimo e mi presenta a Lorenzo Trenti con il quale, fino ad allora, avevo avuto solo intensi scambi epistolari.
Attorno a noi, un centinaio e più di ragazzi, giovani e meno giovani, giocano si divertono e si agitano. Nel giro di dieci minuti dieci, con Lorenzo, Raffaella e Stefania sono già seduto al tavolo pronto per giocare un'avventura di un gioco di ruolo. Ma non una qualsiasi avventura, bensì I ricordi di Lia: una delle avventure finaliste per il concorso Labyrinth e che ho avuto il piacere di valutare in qualità di giurato. Naturalmente Gabriele Pellegrini, il giovane master, non sa che io sono uno dei giudici che lo ha esaminato e neanche che il mio scopo non è quello di giocare - conosco già tutti i retroscena - bensì quello di osservare il funzionamento "dal vivo" di tutti gli incastri della storia. Passo quattro ore divertendomi e rilassandomi e, fra me e me, mi chiedo quanto tempo fosse che non accadeva. Il giudizio non può essere che "ottimo" e, soddisfatto, me ne vado a cena.

Verso le dieci di sera, dopo aver cenato con la mia famiglia, torno alla convention e conosco altre simpatiche persone. Incontro Glenda, e rivedo Silvio Negri Clementi con il quale collaboravo negli anni '90 quando mi occupavo di parecchie cosucce nella vecchia (e mitica, NdP) Stratelibri e lui ne era il direttore editoriale. Oggi Silvio è uno dei soci di Defcon Zero e con la Counter ha rimesso in piedi proprio il marchio Stratelibri. Chiacchieriamo di molte cose e poi, all'ombra dei pini e di una luna quasi piena, intravedo un folto gruppo di persone che giocano a qualche cosa - giudico - di molto interessante.

Raffaella e Elio mi introducono fra gli altri e mi spiegano velocemente le regole principali. Il gioco si chiama Licantropi ed è una versione migliorata e rivista di un vecchio sistema che negli anni ha cambiato numerosi nomi: Lupi, Mafia, KGB e così via. Tra l'altro, questo particolare Licantropi è un'ulteriore variazione - chiamata Wherewolf - messa a punto da Christian Zoli e dagli stessi ragazzi del Dragon Store di Ravenna. Per farla breve: alle 4,15 di mattina siamo ancora attorno al tavolo urlando e inveendo gli uni contro gli altri così come il regolamento prevede. Fantastico!

Ringrazio, in ordine sparso, alcune delle persone che ho conosciuto in quella occasione, e che ho rivisto poi anche ieri in un'ulteriore partita: Andrea, Christian, Dude, Emiliano, Fella, Giorgio, Niccolò, Piero, Sara, Stefano. Gli altri nomi purtroppo al momento non mi vengono in mente.
Prima del gioco, però, ancora qualche minuto l'avevo ben speso parlando del Concorso Labyrinth e di come fosse andata la sessione pomeridiana. Espongo a tutti gli organizzatori il mio punto di vista - di giocatore e di giudice - e, assieme agli altri, viene deciso di assegnare il XII premio Labyrinth a I ricordi di Lia e la menzione d'onore a Fuga dall’Isola di Grayskull di Federico Grana e Virna Nannei. Un ottimo risultato!

Tra l'altro, grande onore, Elio e Lorenzo incaricano di "presentare" la premiazione che avverrà l'indomani me e l'intera MacAdemia, l'accademia di scrittura creativa che ho fondato e dirigo.

Tralascio di raccontare la piacevolissima mattinata. Fatto sta che alle 14,00 di domenica - con circa 2 ore di sonno sulle spalle - mi ripresento a Mosquito Games. È il giorno della premiazione ma c'è ancora il tempo necessario per una bella partita a Amun-Re: un gioco tedesco che, nonostante non sia stato tradotto in italiano, meriterebbe una maggiore diffusione.

Finalmente ci siamo: davanti a me, ecco i finalisti del Concorso Labyrinth. Sulla mia sinistra, Lorenzo sta completando gli ultimi preparativi. Lorenzo dice poche parole - quelle necessarie - di introduzione, poi mi presenta - che quasi quasi ci faccio una bella figura - e infine mi passa il microfono. Con grande gioia leggo le motivazioni che hanno portato la giuria alla scelta sia dell'avventura vincente sia di quella alla quale tributare la menzione d'onore. Guardando i volti dei vincitori colgo nei loro occhi una grande soddisfazione.

Arrivo alla consegna dei premi: a Gabriele Pellegrini e Alberto Martinelli, i creatori de I ricordi di Lia, vanno ben 100 euro di giochi in buoni spesa mentre per i realizzatori di Fuga dall’Isola di Grayskull ci sono 20 euro di giochi in buoni spesa; per tutti, poi, una copia delle antologie Mondi Incantati e Ritorno a Mondi Incantati, realizzate in occasione delle edizioni 2003 e 2004 del Trofeo RiLL.

Adesso ho finito il mio ruolo istituzionale ma non posso andarmene senza un'ultima partita a Wherewolf. Al termine, Elio, Glenda e gli altri organizzatori cercano di coinvolgermi in una cena di saluto - prenotata in un tipico ristorante romagnolo a 15 minuti di strada da Ravenna - ma non posso, a malincuore, accettare l'invito: la serata l'ho già promessa a mia moglie e a mio figlio.

Torno a Padova portandomi dietro molte sensazioni differenti: il piacere dello stare insieme e del "giocare per conoscere e conoscersi", la soddisfazione per l'ottima - a mio parere - riuscita del Concorso Labyrinth, la gioia per aver constatato ancora una volta che è possibile creare - o riportare in vita - delle iniziative rivolte a un vasto pubblico letteralmente senza età e, infine, la consapevolezza che la strada scelta con MacAdemia di coniugare divertimento e letteratura per ottenere quello che io chiamo l'“incanto dello scrivere” sia quella giusta.

Almeno per me.

 


Fabio Fracas è scrittore, autore di giochi e insegnante di scrittura creativa. Ha collaborato e tuttora lavora con le principali case editrici ludiche italiane (Stratelibri, Nexus...) e ha scritto articoli, giochi e avventure per le riviste Excalibur, Joker, Kaos, Rune e X. Nel ’96 ha creato la collana di libri “Doppiogioco” (il primo volume pubblicato è “L’ultimo drago”). Fra i numerosi riconoscimenti ottenuti, ha vinto, insieme ai coautori Andrea Angiolino, Piergiorgio Paglia e Stefano Pischedda, la XII edizione (1999) del premio Best of Show di Lucca Games con il gioco di ruolo BASIC Egitto.
Nel 2004 ha fondato la propria scuola di scrittura, MacAdam – MacAdemia di scrittura creativa, dove tiene anche corsi dedicati a chi vuole sviluppare avventure per i giochi di ruolo.